Ritratto di blogger (2)

Questa è la seconda puntata della rubrica “Ritratto di blogger”, in cui mi cimento nello scrivere dei semplici racconti che hanno come protagonista un blogger. A differenza della prima puntata, in cui ho scelto una ragazza che conoscevo già al di fuori di WordPress, questa volta il protagonista è una persona che ho incontrato proprio qui quasi due anni fa. [Sì, sono già due anni!! Incredibile!!! (detto alla Piccinini)]. Post dopo post, messaggio dopo messaggio, chiacchierata dopo chiacchierata, posso dire (posso?? ehehe) che siamo diventati amici e sono davvero molto molto felice di questo. Nonostante la distanza, in molte situazioni mi è stata più vicina questa persona che tante altre a due passi da me, ma lui lo sa quindi non dirò niente di più, perché non c’è bisogno di ostentare in pubblico ciò che si sa e si dice nel privato.

In questo racconto (come nel precedente) ci sono molte cose frutto della mia fantasia e altre reali. Ma non sarò certo io a dirvi quali.

Ah, il protagonista lo scoprirete alla fine.

Spero di non annoiarvi troppo.

Buona lettura.

“Eravamo due amici al bar, che volevano cambiare il mondo”

Sono le 7:15. Suona la sveglia e lui allunga la mano verso il comodino e mette fine a quel fastidioso rumore di fondo, che è il diretto responsabile delle prime bestemmie della giornata.

No scusate. Ricomincio.

Sono le 7:15. Suona la sveglia e lui allunga la mano verso il pavimento e mette fine a  quel fastidioso rumore di fondo, che è il diretto responsabile delle prime bestemmie della giornata.

Sì, è così. Lui non ha un comodino. Per questione di comodità, dice.

Come tutte le mattine, lui manda il buongiorno a colei che tutto può e si organizza per affrontare la giornata. Ormai è qualche anno che la sua routine mattutina è la stessa, per cui col tempo è riuscito ad incastrare perfettamente tutte le sue attività in modo tale da potersi alzare il più tardi possibile ma, allo stesso tempo, prepararsi senza aver l’ansia di non riuscire a far tutto. Un buon equilibrio, insomma.

Sono le 7:50. La colazione a base di tè verde è stata fatta, una prima veloce occhiata alle mail è stata data e la giacca di pelle è stata indossata. Manca l’ipod. Recuperato anche quello. Premuto play.

“And be a simple kind of man, be something you love and understand, be a simple kind of man….”

La giornata può iniziare.

Con la musica nelle orecchie e il freddo sui denti, lui pedala fino al negozio. Il suo negozio.

Scende dalla bicicletta e  la appoggia un attimo contro il muro per cercare le chiavi. Apre la porta e la accompagna all’interno del locale. Le dimensioni del mezzo e quelle della porta non permettono un ingresso privo di difficoltà, ma ormai lui conosce esattamente di quanto deve essere inclinata la bici e come devono essere posizionati i suoi pedali, per cui il numero di improperi è decisamente diminuito con il tempo.

La bici viene posizionata sul retro, l’ipod viene spento e la sua musica viene subito sostituita da quella proveniente dallo stereo presente in negozio.

“Come on… Baby don’t you wanna go… Back to that same old place… Sweet home Chicago…”

Lui lavora nel suo piccolo negozio in centro. Sì, proprio lì accanto a quella caffetteria dove fanno i croissant più buoni della città. Il suo percorso di studi, in realtà, lo avrebbe portato da tutt’altra parte, ma lei è sempre stata un pilastro fondamentale della sua vita, quindi eccolo lì, circondato da ciò che ha sempre amato e che ora è riuscito, non senza difficoltà, a far diventare anche il suo lavoro.

Lei è la sua “migliore amica e un’ancora di salvezza in moltissime occasioni” (cit.). Lei è la musica.

Però il suo non è un semplice negozio di musicaperché lui è in grado di indirizzarti verso ciò di cui hai bisogno, è in grado di individuare quell’album che rispecchia esattamente le tue emozioni in quel momento o quell’artista che attraverso i suoi testi racconta proprio ciò che volevi dire tu, ma da solo non eri in grado di farcela. E non è mica una cosa da tutti.

Lui è una sorta di medico, ma al posto del camice indossa la giacca di pelle e una T – shirt acquistata ad un concerto e i suoi farmaci sono sì delle pillole che ti fanno star meglio, ma sotto forma di canzoni. 

Le sue giornate migliori sono quelle in cui da semplici consigli richiesti da un cliente, nascono delle lunghe chiacchierate, in cui ci si confronta (e scontra, a volte) non sono sulla musica ma anche su cinema e libri. Ci sono poi i momenti passati al computer per mettere giù qualche recensione (e sempre di musica si sta parlando) o qualche nuovo racconto. Perché lui scrive e lo fa davvero bene. 

Nonostante il lavoro, nonostante gli impegni, lui riesce anche a trovare il tempo di rispondere ai (non pochi) messaggi di quella sua amica rompiscatole che abita nelle lontane terre del Barolo e della bagna cauda e che, forse, ogni tanto approfitta un po’ troppo della sua gentilezza.

Non so quanto voi amiate la musica e non so quanto sia importante nella vostra vita, ma vi consiglio di dare un’occhiata al suo negozio perché “one good thing about music, when it hits you, you feel no pain“.

Ah, dimenticavo. Non si può trovare un negozio senza conoscerne il nome.

Il nome è Music for Travelers, ovviamente.

 

“I miei amici veri, purtroppo o per fortuna

non sono vagabondi o abbaia luna

per fortuna o purtroppo ci tengono alla faccia

quasi nessuno batte o fa il magnaccia

Contandoli uno a uno non son certo parecchi

son come i denti in bocca a certi vecchi

ma proprio perché pochi son buoni fino in fondo

e sempre pronti a masticare il mondo”

 

pean amic

 

Oh premi!

Ringrazio tantissimo Giuliandgiuls e On Rainy Days per aver pensato anche a me per il Liebster Award!!!

 

wpid-liebsteraward

 

Il Liebster Award è un premio per i migliori blog emergenti che conosciamo, ogni persona nominata può a sua volta nominare come vincitori del premio altri 10 blogger, e cogliere così occasione per farsi conoscere da loro, ma anche per far conoscere i loro blog.

Ecco le regole:

– Rispondere alle 10 domande.
– Nominare altri 10 blog (meglio se con meno di 200 follower).
– Comunicare la nomina ai 10 blogger scelti.

Perché hai aperto un blog? Ne ho parlato recentemente, essenzialmente per capire se ero in grado di portare aventi un piccolo “progetto” senza annoiarmi e abbandonarlo poco dopo averlo iniziato. E son contenta perché ci sto riuscendo.

Ci parli un po’ delle tue passioni? Rispondo parlandovi delle passione che vorrei coltivare ma per vari motivi non lo posso fare. Prima di tutto viaggiare (ma mancano i dindi), il tennis (giocavo parecchio da piccina, ma ora praticamente non più) e la chitarra (poco tempo per imparare veramente qualcosa).

Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo? Beh, ovviamente sono molto importanti per confrontarsi, conoscersi, salutarsi, insultarsi (scherzo eheh), qualcuno li usa anche per rimorchiare forse (uahaha).

Di cosa parli nel blog? Il blog è nato essenzialmente per trasmettere la mia grande passione (questa coltivata sempre e comunque) per Fabrizio De André, ma essenzialmente parlo di me, nel bene e nel male.

Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente? Chiacchiero con molte persone, ma un rapporto più confidenziale e di amicizia è presente solo con una persona, che ho incontrato personalmente. Chiii? Non lo dico.

Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo? Tra due anni spero che questo blog esista ancora eheh.

La cosa che sai fare meglio? Preoccuparmi della felicità degli altri e meno della mia.

Quanto tempo dedichi al blog? Dipende dal tempo che ho a disposizione.

Come nascono i tuoi post? Nascono da incazzature, sorrisi, incontri, pianti e abbracci.

I Nominati (non  rispetto la regola del blog emergente oppure no. E non sono neanche 10…pardon):

Lemniar

Ysingrinus

Zeus

Romolo Giacani

Emily

Roberto

Lalunasottocasa

 

 

Le mie sono due.

Prima ho dato un’occhiata ai termini di ricerca che hanno, inspiegabilmente, portato al mio blog. Non ci avevo mai fatto caso e, nonostante la maggior parte delle ricerche rimangano (purtroppo) nella categoria “termini di ricerca sconosciuti”, ci sono delle perle di saggezza notevoli.

Ve ne propongo alcune:

Merda secca viso

Avrò la faccia come il …

Grosso prurito

Saranno piattole. Se son piattole pruderanno, c’è anche il proverbio.

Gonne tirate su dal vento

Pinza la gonna alle gambe. Comunque, mettiti le mutande.

Fighe al vento

Vedi prima.

Legarsi i polsi

Legati i polsi alla gonna, ma non alzare le braccia. Nel dubbio, mettiti le mutande.

Cazzi al vento

Tipo aquiloni o bandierine segna-vento? C’è da stare attenti.

Svegliarsi con la carogna

Presente!

Perché sono arrabbiato e disegno delle frecce

Mmmm…. sbagli. Le frecce non devi disegnarle,  devi tirarle a chi ti fa arrabbiare.

Benedico la mia famiglia prima di iniziare il pranzo di natale

Ah ok, quindi niente fanculo collettivo. Questa sì che è una brava persona.

Le mie sono due

Le mie anche.

Buon compleanno Blog!

Oggi è il primo compleanno del mio piccolo blog!

cane torta

E’ stato un anno di cambiamenti, alcuni positivi, molti negativi.

Anche se questo blog non è assolutamente niente di speciale (non voglio fare la falsa modesta, è così e basta), mi ha aiutato e mi sta aiutando molto, ma soprattutto mi avete aiutata molto VOI, che mi siete stati vicini e che avete sopportato le decine di post monotematici e “strappalacrime”.

Quindi, GRAZIE a VOI per il sostegno e l’affetto.

Un bacetto ad ognuno di voi 😀

silvani bacio

Ora vado a scrivere la tesi, ma tranquilla Ilaria c’è ancora un mese prima della consegna. E’ tutto sotto controllo.

971

Forse.