Questa mattina sono andata a correre, perché c’era un bel sole, perché ho bevuto un po’ troppi aperitivi negli ultimi giorni e i leggins push up fanno quello che possono, poveri loro. Mi son messa maglietta e pantaloncini e mi sono fatta una corsetta di trenta minuti, che mi ha anche permesso di ascoltare un po’ di buona musica in tranquillità.
Quando sono tornata a casa, mia mamma mi ha fatto gentilmente notare che avevo i pantaloncini al rovescio. Allora ho capito che quel ragazzo che ho incontrato non mi ha sorriso con intento mallupino, ma mi stava prendendo per i fondelli. Mai una gioia.
Mi sono quindi venute in mente altre bellissime figure di letame che ho fatto nella mia vita, per esempio quando durante l’ora di ginnastica alle medie mi si sono strappati i pantaloni della tuta durante il salto della cavallina e sono rimasta in mutande.
Oppure quando alla comunione della mia cresima, ho detto al vescovo (o almeno credo fosse il vescovo, aveva un cappello comunque) “prego” invece di “amen”, al microfono.
Ma la migliore è senza dubbio questa. Primo appuntamento con Lui. Stavamo chiacchierando al bar quando suona un telefono, con la suoneria identica alla mia. Lui mi chiede se è mio il telefono che sta suonando. Io, con grande naturalezza, rispondo: No, ultimamente uso il vibratore. “Si dice vibrazione, Ilaria” .