Il 2016 è stato un anno di tanti cambiamenti. Sono andata a vivere con la persona che amo, ho cambiato città, lavoro in una nuova clinica. Insomma, sono successe un po’ di cose. E sono davvero felice.
E’ pero’ anche un periodo veramente pieno di impegni e il tempo libero è davvero poco.
Penso spesso al mio blog e mi rendo conto che non riesco più a starci dietro. Per questo è giunto il momento dei saluti. Non cancellerò nulla perché sono affezionata ad ogni parola (mia ma soprattutto vostra) scritta in questo piccolo spazio.
Tutto rimarrà qui e ogni tanto verrò a dare una sbirciatina per vedere se è tutto in ordine.
Vi ringrazio per le risate e il supporto che mi avete dato in questi anni.
Grazie per l’affetto con cui mi avete seguita.
Un grazie particolare a Zeus perché continua a sopportarmi e a supportarmi, anche fuori dal WordPress.
Ho trascurato questo blog per un sacco di tempo perché, son sincera, non sapevo cosa scrivere e non ne avevo tempo/voglia.
Ma sono ben consapevole di quanto sia stato importante questo spazio in passato.
Infatti grazie a questo blog mi sono sentita meno sola, ho riso tantissimo, ho pianto, mi sono rilassata dopo giornate impegnative, ho conosciuto una persona importante, ho condiviso con voi la mia laurea, la mia tragedia sentimentale, la fine della mia tragedia sentimentale, la mia felicità e molte cazzate (sono onesta).
Su questo blog ho scritto durante fasi fondamentali della mia vita, nel bene e nel male.
Ecco, questa è una fase fondamentale della mia vita. Tra pochi (pochissimi) giorni lascerò la mia città e la mia casa e mi trasferirò a casa di MisterKhorakhanè.
Nuova città, nuova casa, nuovo lavoro (si spera).
Qualche giorno fa ho confidato a qualcuno che avrei chiuso definitivamente questo blog. Invece ho cambiato idea.
Penso ricomincerò a rompervi abbondantemente i maroni qui sopra.
Percepisco la vostra felicità sotto forma di rumore di sciacquone del cesso e vi ringrazio per questo.
Eccomi.
Ci si rilegge presto dalla nuova casetta.
Riusciamo a mantenere la giusta distanza
Dal rischio quotidiano della ciclicità.
Adesso vieni vicino ti abbraccio che hai freddo alle mani
Cantare a squarciagola in macchina canzoni improponibili ma che a noi fanno un sacco divertire e quindi lo facciamo. E lo rifaremo.
Mangiare al messicano sostenendo di non patire assolutamente il piccante e ritrovarsi con la faccia rosso fuoco, la fronte sudata e la sangria finita (troppo presto).
Fermarsi alle tre di notte in mezzo ad una strada buia per spostare un riccio che passeggiava in mezzo alla carreggiata rischiando di essere travolti da una macchina.
Mangiare pranzo rigorosamente nel letto.
Fare tanti (ma mai troppi) progetti a breve e a lungo termine.
Essere “complici e simili da credere alla favole”.
Alla fine ci siamo visti appena 24 ore dopo 10 giorni di lontananza, ma noi il tempo lo sappiamo far fruttare.
Ecco qua il resoconto di Zeus del nostro fine settimana fatto di chiacchiere e mangiate e passeggiate!
Buona lettura 🙂
Vi faccio una confessione: io, di mio, non amo particolarmente i raduni blogger. Soprattutto quelli in cui ci sono anche io. Non mi piace vedere le dinamiche dei raduni dei blogger, il tira-molla delle personalità, le chiacchiere, i pettegolezzi. L’ho detto. Perdonatemi. Ecco perché faccio raduni d’amici. Come in questo weekend. Il confronto fra due […]
Io sono una che ha delle amicizie in alto. Molto in alto. E quando dico in alto, dico proprio in alto. No, non in Trentino. Più in alto ancora. Direttamente sull’Olimpo. Sono una donna fortunata io. E sono talmente fortunata che questo fine settimana ho lasciato la mia umile dimora e mi sono recata sull’Olimpo.
Lo so, lo so che vi state chiedendo come ho fatto a raggiungere quella temibile vetta. Chiedetevelo. Dai. Dai.
Con il treno, semplice.
Già, non è più l’Olimpo di una volta.
Ovviamente, l’Olimpo è un posto speciale e i posti speciali sono abitati da persone altrettanto speciali. E quando si parla di Olimpo si pensa subito a Lui.
Al Gran Visir del cielo e del tuono. No, non a Giuliacci delle previsioni del tempo.
A Lui, il lanciatore di fulmini semi – professionista.
A Lui, il grande appassionato di musica neo – melodica e grande amante della letteratura Harmony.
Lo so, ora vi è tutto chiaro. Poi, se dico Olimpo e persona speciale, può venirvi in mente soltanto Lui.
LadyKhorakhane e Zeus insieme sono in grado di battere il record di parole al minuto. Pensate, prima di conoscermi Zeus era astemio. Ora si fa le le flebo di Bourbon e Gin Tonic per dimenticarmi.
Pensate gente, prima di conoscermi Zeus era un dio con gusto nel vestire. Dopo aver chiacchierato per 36 ore con la sottoscritta, ha completamente perso la brocca (prima ci ha bevuto il vino all’interno e poi l’ha persa) e ora si veste così.
Mi assumo tutte le responsabilità del caso, ovviamente.
Zeus è un Dio molto gentile: si è offerto di portarmi il mio piccolo e leggero bagaglio e in questi minuti sta prenotando una visita dal divin ortopedico a causa dei dolori che questa gentilezza gli ha causato alla schiena.
Zeus mi ha scarrozzato di qua e di là per farmi visitare il suo regno e devo dirlo, è proprio un bel regno.
Questo fine settimana divino è passato troppo velocemente, ma si sa che il tempo sembra passare più velocemente quando si sta bene.
Questo fine settimana è la testimonianza che ogni tanto, da questo mondo virtuale e troppo spesso falso e superficiale, può nascere un qualcosa di bello, come una divina amicizia.
Ecco la meravigliosa stupefacente entusiasmante seconda parte del resoconto della mia breve vacanza con M.K. (ovvero MisterKhorakhané).
Arrivati a Modena nel tardo pomeriggio decidiamo di riposarci un’oretta e poi uscire per la cena. Dopo svariate ricerche su Tripadvisor, troviamo un ristorante carino e prenotiamo.
Il ristorante è effettivamente carino e il personale gentile. Abbiamo molta fame e ordiniamo il mondo. MK prende un piatto di affettati grande come il sedere di Giuliano Ferrara e io prendo un tris di formaggi. Poi si passa al primo (tortellini ovviamente). Poi prendiamo tigelle e gnocco fritto. A questo punto ci rendiamo conto che stiamo per esplodere e neanche i due litri di lambrusco bevuti durante la cena aiutano la digestione. Non riusciamo neanche a parlare e con le poche forze che ci rimangono ordiniamo due amari del capo (a testa) a cui io aggiungerò dopo dieci minuti anche un fernet. A questo punto (non senza difficoltà) ci alziamo e ci avventuriamo nel centro di Modena. Dopo due orette, recuperiamo la macchina e andiamo a nanna.
La mattina seguente ci svegliamo al suono della trombetta seguito dall’Inno di Mameli(come MK aveva predetto). Il clima non è dei migliori, ma la pioggia non ci spaventa e siamo pronti a visitare Modena.
Siamo saliti sulla Torre Ghirlandina: la signora bigliettaia dice a MK di fare attenzione alla testa perché i soffitti sono bassi, poi mi guarda e dice che io non sbatterò la testa e ride (riferendosi alla mia bassezza), quindi le mando due o tre maledizioni.
Poi abbiamo fatto un giro nel mercatino dell’antiquariato che c’era nella piazza centrale e si riparte.
Direzione: Maranello e museo della Ferrari.
Abbiamo fatto un po’ di coda ma ne è davvero valsa la pena: FANTASTICO! Ho fatto un milione di foto, ne metto solo alcune (tranquilli).
Alle quattro del pomeriggio si decide che è giunta l’ora di fare pranzo. E anche a Maranello non possono mancare tortellini e lambrusco.
Dopo pranzo si riparte. Questa è l’ultima tappa della nostra vacanza: Bologna.
Non siamo fortunati, piove tantissimo. Andiamo subito in albergo e usciamo solo per cena. Troviamo in centro un ristorante davvero delizioso: piatti ottimi e vino davvero eccellente. Piove anche dopo cena per cui si torna in albergo.
La mattina seguente è una mattina speciale: è il 25 Aprile e sono felice di trascorrere questa giornata proprio a Bologna. Decidiamo di festeggiare la Liberazione in Via del Pratello. E’ stata una mattinata eccezionale. Ho conosciuto la Signora Gabriella Zocca, staffetta partigiana della 63a Brigata Bolero Garibaldi. E’ stata davvero una grande emozione. Abbiamo ascoltato il Coro R’Esistente, abbiamo cantato Bella Ciao, mangiato tigelle e bevuto lambrusco (ma va?!). Il cielo era azzurro, la temperatura perfetta, una giornata davvero meravigliosa.
“O ragazza dalle guance di pesca, O ragazza dalle guance d’aurora, Io spero che a narrarti riesca La mia vita all’età che tu hai ora”
Gabriella Zocca, staffetta partigiana della 63a Brigata Bolero Garibaldi.
Dopo questa emozionante (l’ho già detto?) mattinata, ci si sposta nel centro di Bologna e, purtroppo, nel pomeriggio si riparte per casa.
Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po’ molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli, Bologna arrogante e papale, Bologna la rossa e fetale, Bologna la grassa e l’ umana già un poco Romagna e in odor di Toscana.
Lo sprechi il tuo odor di benessere però con lo strano binomio dei morti per sogni davanti al tuo Santo Petronio
Eccoci, la nostra gita è finita. E’ stato tutto perfetto e abbiamo anche una colonna sonora: L’avvelenata di Guccini. Il motivo è molto semplice: non avevamo voglia di cambiare le impostazioni dello stereo della macchina per cui ogni volta che accendevamo il motore, la playlist del viaggio ricominciava dalla prima canzone della lista. L’avvelenata, appunto. E vi dirò, l’abbiamo riascoltata TUTTA tantissime volte, era brutto saltarla e passare oltre. Non si fa. Con Guccini non si fa. E soprattutto non si fa nella sua terra.
Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista, io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista! Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino, io solo qui alle quattro del mattino, l’angoscia e un po’ di vino, voglia di bestemmiare!
Con un po’ di giorni di ritardo causa stanchezza, problemi sul lavoro, tristezza varia ed eventuale, ecco il resoconto della fantastica breve vacanza della sottoscritta e di MisterKhorakhané (che per semplicità chiameremo MK).
Dopo aver passato l’intero venerdì a visitare cani e gatti e a pulire le deiezioni degli stessi, alle 19:30 la profumata sottoscritta sale in macchia di MK (felice del delizioso olezzo) e si parte. Direzione: Parma.
Il viaggio è stato accompagnato da allegre colonne sonore: Gianni Morandi, Peppino DiCapri e I Ricchi e Poveri ci hanno fatto tanta compagnia ed eravamo così concentrati a cantare che abbiamo sbagliato uscita sull’autostrada e siamo andati a Cremona. Niente paura, qualche porco tirato da MK e si torna indietro e con solo 800 ore di ritardo si arriva a Parma.
Si posano i bagagli nella nostra stanzetta e mi rendo conto che MK ha concentrato tutte le sue magliette, jeans e roba varia in uno zainetto grosso come il mio beauty e in quello zainetto ha anche messo il notebook, l’hard-disk e qualche CD, perché (dice) possono sempre servire (infatti serviranno, vedrete).
Nonostante l’ora tarda (mezzanotte e mezza circa), usciamo e ci facciamo un bel giro notturno nella bella Parma, ci beviamo due birre (a testa) e verso le tre ci trasciniamo nel letto.
La mattina ci si sveglia presto ma non troppo e ci si avventura nella Parma diurna. Bel giro in centro, visita al parco ducale e ad un interessante museo napoleonico. Ci siamo anche imbattuti nel “Parma street food festival”dove abbiamo assaggiato l’ottima birra del birrificio Farnese.
Poi aperitivo nella piazzetta centrale (beviamo parecchio, sì) e partenza.Questa volta l’obiettivo è Brescello. Io e MK siamo due grandi appassionati di Don Camillo e Peppone, per cui questa era una tappa obbligata.
MK esplora la stazione di Brescello.La sottoscritta con occhi rigorosamente chiusi.
Abbiamo visitato il museo, visto il famoso carro armato e la locomotiva, comprato Lambrusco e qualche quadretto carino da aggiungere alla collezione.
Il tempo non era dei migliori, quindi siam saliti in macchina e abbiamo ordinato al navigatore di portarci a Modena.
Durante il viaggio ci siamo resi conto che potevamo fare una piccola tappa anche a Correggio, quindi abbiamo fatto una deviazione e siamo andati alla ricerca del Bar Mario, che non abbiamo trovato. Ma il paese è molto grazioso.
A questo punto si parte veramente per Modena. Arriviamo facilmente all’hotel e scendendo dall’auto percepisco un leggero olezzo letamoso. Mi sento quindi in dovere di esclamare a voce poco bassa “Madonna che puzza di merda” senza rendermi conto di essere circondata da anziani in gita con il parroco. MK si allontana facendo finta di non conoscermi, gli anziani si guardano perplessi, io continuo a sostenere la presenza di puzza.
MK torna e mi dice che sono una donnina tanto graziosa, così tanto graziosa da assomigliare a:
Nonostante l’aroma non proprio mentolato dell’ambiente esterno, l’albergo è carino ma ha il difetto di essere ubicato (parlo bene come potete leggere, non so mica dire solo merda) accanto ad una caserma dell’esercito. MK mi dice che probabilmente l’indomani ci saremmo svegliati con trombetta e Inno di Mameli. Io gli dico “ma che cazzo dici?!”, lui mi dice “vedrai rimbambita!” (c’è tanto ammmmore tra di noi). Aveva ragione lui.
Questo è il meraviglioso resoconto del primo giorno e mezzo della nostra mini vacanza. A domani (o dopo domani) per il seguito.
E’ un periodo in cui non riesco a stare ferma, per cui gironzolo. Nessun viaggio oltreoceano o in altri posti lontani, ma nel mio piccolo, gironzolo. Venerdì sera dopo il lavoro sono andata a Milano. Appena scesa in stazione centrale (sia lodato sempre il FrecciaRossa) mi si è subito palesata davanti quella fauna portante pantalone con risvoltino. No, non è un luogo comune (milanesi fighetti etc), ma è proprio una tendenza comune del luogo (e anche di altri luoghi, per essere sinceri).
P.s. Il pantalone con il risvoltino è il male assoluto. No, non è sexy. Quando vedo un uomo con il pantalone con il risvoltino, mi viene voglia di mettermi delle mutande di cemento armato.
“Tesoro, arrivo! Dammi solo il tempo di cementarmi le pudenda!”
Pantaloni con il risvoltino a parte, la serata prosegue molto bene con cena a casa di un’amica che non vedevo da parecchio tempo: grandi chiacchierate sui massimi sistemi accompagnate da qualche gin tonic.
La mattina, sveglia presto per andare ad un corso. Salgo su un taxi e dico al Signor Guidatore la destinazione. Il SG sgrana gli occhi e mi chiede: “ma a Milano?!?!?!”.
Inizio a preoccuparmi.
Il SG rovista sotto il suo sedile e tira fuori una cartina di Milano tutta stropicciata e inizia a cercare questa benedetta via. Il SG si ferma più volte durante il percorso per controllare la cartina e dice di essersi perso. Dopo venti minuti arrivo a destinazione e il SG mi fa sconto perché dice di essere un rincoglionito. Ma non porta il pantalone con il risvoltino, quindi mi sta simpatico comunque.
P.s. (2): tutte le volte che vado in taxi rido da sola pensando alla scena di Sordi ne “Il tassinaro”
“Dallas”? You don’t like “Dallas”? Non piacere?
No, non è che I don’t like, è che me rompe”
Il corso di Nefrologia è stato supermegafighissimo, ho imparato tanto e ho conosciuto una collega toscana simpaticissima che spero di incontrare di nuovo.
La sera è andata ancora meglio, con cena a sorpresa con Lui e poi ritorno a casa felici e contenti.
Il fine settimana lombardo è andato, il prossimo sarà un fine settimana emiliano e poi……… e poi 😉
Dato che ho bisogno di sfogarmi e quando io ho bisogno di sfogarmi ovviamente non c’è mai nessuno che mi ascolta, uso il blog.
Circa un anno fa mi sono ripromessa di non comportarmi più come uno zerbino nel mio rapporto con Lui e da quando ho preso questa decisione le cose vanno veramente meglio, perché è un rapporto alla pari.
Bene, oggi prendo la stessa decisione nei confronti degli amici, perché sono stufa di questi rapporti a senso unico, o altalenanti o egoistici o tutto insieme. Quindi, se voi vi fate gli affaracci vostri, io mi faccio i miei e arrivederci e grazie.
Sono molto arrabbiata nei confronti dell’intero misero genere umano.
Ieri pomeriggio mi è stata portata in clinica una gatta morente, lasciata agonizzante sul bordo della strada dopo esser stata investita, chissà quante ore (giorni?) fa. Nessuno, né quel bastardo ce l’ha investita né le centinaia di persone che sono passate di lì (quasi in centro città) ha controllato se fosse viva o morta. E si vedeva benissimo, non era nascosta.
La gatta è arrivata da me con 26 gradi di temperatura corporea, priva di coscienza, pressione illeggibile, grave ernia addominale, frattura dello sterno e tutta la parte posteriore divorata dalle larve di mosca. Dopo le prime cure (riscaldamento, flebo, etc etc), ha aperto gli occhi e alzato la testa.
Non so se ce la farà perché la situazione è gravissima. L’ho chiamata Lazzarina, perché è letteralmente resuscitata.
Vi racconto tutto ciò per dirvi che quando si vede un animale in mezzo alla strada o sul bordo della strada e sembra morto bisogna fermarsi e controllare, ma quasi nessuno lo fa perché il genere umano è una merda con il pollice opponibile.
A Roma si dice che "chi è fallito nella vita fa cinema e chi è fallito nel cinema fa produzione"...e chi è fallito nella produzione?Beh,scrive questo blog!
Se non puoi essere bella, sii brava. Se non puoi essere brava, sii bella. Ma se puoi essere bella e brava, sii entrambe le cose. Perchè la bellezza sta nella cura della persona e la bravura nella sua volontà. M.R