Ti dirò, all’inizio non mi stavi neanche tanto simpatica. Alzavi sempre la mano durante le ore di istologia per fare un sacco di domande, rispondevi sempre subito quando la professoressa chiedeva qualcosa alla classe. Mi sembravi una di quelle secchione super-pignole, una di quelle che se la tirano.
Invece mi sbagliavo. Gli anni dell’università mi hanno regalato esperienze bellissime, ma soprattutto ho conosciuto persone meravigliose e tra queste ci sei tu. Sei sempre stata la più saggia del gruppo, la più matura. Sei generosa, forse troppo. E quando si è troppo generosi, quando si pensa sempre troppo al bene degli altri e troppo poco a se stessi, si arriva al punto di non farcela più.
Tu ci sei sempre stata. C’eri quando non mi presentavo agli esami perché avevo troppa paura e tu mi spronavi. C’eri quando alla sera in quella isolata città mi sentivo sola, allora si organizzava un aperitivo. “Solo una birra, recupero gli appunti e torno a casa eh!” E poi quella sera le cose andarono diversamente e io finii sul terrazzo ad imitare (egregiamente) Belen Rodriguez con mezzo litro di gin nello stomaco (e poi nella bacinella…).
C’eri quando quasi un anno fa mi è crollato il mondo addosso e niente aveva un senso. Mi hai aiutata a ragionare su quello che era successo e mi hai aiutata ad affrontare il periodo più difficile della mia vita.
Ora, TU devi imparare ad essere egoista. Ora tu devi pensare un po’ a te stessa perché la “Simo super-donna” che aiuta sempre tutti ha esaurito le pile. Affronta questi mesi con la concentrazione che serve, perché saranno stressanti e complessi.
Gli altri ora possono aspettare.
La tua Belen.
“Oh mio dio, mi è caduta la spallina” (son cose nostre, scusate).
