Boh.

La testa mi esplode. Un po’ per la febbre a 39, sicuramente. Un po’ (un po’ tanto) per la confusione che ho in testa. E’ da ieri sera che cerco di mettere nero su bianco il groviglio di pensieri che circolano pericolosamente nella mia testa, ma niente non ci riesco. Non capisco dove finisce un pensiero e dove inizia l’altro. E no, non ho bevuto e non sono sotto l’effetto di nessuna sostanza. Oggi mi è anche venuto in mente di cancellare il blog, poi non l’ho fatto. Prima di tutto perché non so come si fa, ma non mi sono neanche impegnata troppo per capirlo. Questo vorrà dire qualcosa, penso.

Domani torno a lavoro (no niente ponte per me) e ci sarà una montagna di cose da fare e io non posso pensare a cose diverse, devo essere concentrata. Dovevo pensarci oggi a quelle cose diverse e ci ho provato, ma ho la febbre, mi fanno male gli occhi, ho il naso tappato e ho guardato un telefilm (Messaggio per te: mi è piaciuto parecchio, mi manca ancora qualche puntata!).  Quindi tutto questo sforzo pensierifico è andato quasi totalmente a puttane. Dico quasi perché un po’ ho pensato. Ho pensato che forse approfitto un po’ troppo della pazienza delle persone, ma non lo faccio con cattiveria… è che io mi affeziono subito… ma devo sforzarmi di essere meno appiccicosa. Poi ho pensato che quei jeans mi fanno un po’ il culo grosso, quindi non li metterò più. Per quanto riguarda il resto a cui dovevo pensare: BOH.

Fine.

Prendo il tachifludec.

Buonanotte.

Di treni, congressi, birre e incontri.

Sono un po’ stanca (prendere il treno alle 7 del mattino, arrivare a casa alle 15 e andare a lavorare alle 15 e 15 non è proprio il massimo), ma sono contenta. Prima di tutto perché avevo bisogno di staccare qualche giorno dalla solita routine e sentivo la necessità di stare un po’ da sola e questo congresso lontano da casa mi ha permesso di fare tutto ciò.

Il congresso è stato carino, anche se gli animali esotici non sono proprio il mio campo, ma qualche nozione l’ho portata a casa e, soprattutto, ho conosciuto un po’ di giovani colleghi. Mi fa sempre molto piacere confrontarmi con altre realtà e questi congressi sono sempre un’ottima occasione. Tra tutti, devo assolutamente nominare quel collega che mi ha gentilmente accompagnata al ristorante in auto (perché io ero senza macchina), ad ogni curva pensavo di morire, ha quasi steso due ciclisti e ha concluso il suo personale rally tirando il freno a mano nella curva subito prima del ristorante. Emozioni forti, bestemmie che volano.

Il mio albergo era una figata, ottima posizione  e camera stupenda. Anche se, appena sono uscita dall’ascensore e ho guardato il corridoio, ho avuto una strana sensazione. Diciamo che ho subito pensato a due gemelline pallide e vestite di azzurro. Ma non sono comparse per fortuna.

gemelline carine

Vieni a giocare con noi?

In questo fine settimana non ho solo imparato come approcciare le fratture nei tucani o le ostruzioni intestinali nei serpenti, ma ho chiacchierato, ho chiacchierato parecchio. Ho chiacchierato con una persona gentilissima (ma questo già lo sapevo) che mi ha aiutata a “muovermi” in una città che non conosco, che mi ha offerto la cena e pure le birre e mi ha accompagnata di qua e di là.  Io penso che in molti casi, non è la quantità di tempo passato insieme che conta, ma la qualità. E la nostra è stata proprio una chiacchierata di gran qualità. Per questo sono molto contenta, perché si può essere amici anche se la geografia non è dalla nostra parte.

Bene, ora vi saluto perché ho dei biscotti da sgranocchiare e un po’ di telefilm da vedere.

 

Caro diario, oggi è stata una giornata di merda.

Oggi brutta giornata.

Perché sono sempre stanca e ste bustine di integratori non funzionano.

Perché il mio gatto preferito (un trovatello trovato incidentato e ora in perfetta forma) è tornato in gattile, lo volevo adottare ma per motivi vari non ho potuto.

Perché siamo distanti e io sono stufa.

Perché dire ad un proprietario che il suo cane, il suo compagno di vita da 15 anni, è terminale e non c’è più niente che possiamo fare, è triste e ti fa sentire impotente.

Perché da giorni dormo male e ho mille pensieri che mi rendono nervosa. E anche un po’ insopportabile.

Comunque, vi auguro la buona notte (o il buongiorno) con questa bella canzone.

Forse avevo già pubblicato questa canzone tempo fa, ma una volta in più non fa male.

E qualcosa rimane, tra le pagine chiare e le pagine scure.

Se penso alla crostata di albicocche, mi viene in mente la mia nonna. Per forza, ne mangia (ancora oggi che ha quasi novant’anni) quantità industriali. Il diabete non l’ho ereditato da lei a questo punto.

Se penso ai tulipani, mi viene in mente quella vacanza di tanti anni fa con i miei genitori. La camera dell’albergo si affacciava su un campo pieno di tulipani rossi e gialli.

Se penso al colore verde, mi viene in mente l’altra mia nonna (quella che non c’è più), perché lei amava la natura, amava camminare nei boschi e conosceva tutti i nomi dei fiori e degli alberi.

Se penso alla pallavolo, mi viene in mente lo schifo, mi viene in mente quell’incontro tornando a casa dalla palestra, ormai quasi quindici anni fa. Penso a quando decisi di non raccontare mai niente dell’accaduto, penso a quando ne parlai  la prima e unica volta, quasi dieci anni dopo. Non fu liberatorio nell’immediato (anzi, fu terribile), ma nelle fasi successive sì. Ora mi resta l’odio per la pallavolo. E la diffidenza. E forse un po’ di schifo.

Se penso al blu, mi viene in mente il cielo d’Irlanda.

Se penso al blog, mi vengono in mente tante risate e  belle persone conosciute.

 

 

 

 

Giornate impegnative.

Questo è una fine settimana di riposo assoluto perché sono stanca e ho bisogno di relax. Ecco le interessanti cose fatte fino ad ora:

– acquisto di nuove Converse. Sì, ne avevo bisogno. Come potete notare, Oscar approva.

oscar approva

– appuntamento da parrucchiere, perché avevo in testa un nido di rondini. Ora i miei capelli sono un po’ più corti, ma senza quei dieci metri di doppie/triple punte. Oscar dice che si può fare di meglio, ma lui è pignolo.

(Ah, notare la bellezza della mia maglietta)

capelli nuovi

 

 

oscar pignolo

 

 

– passeggiata con Oscar

oscar passeggiata

 

Ho sentito. Hai detto passeggiata!

– mi sono resa conto di aver speso i miei prossimi 4 o 5 stipendi in congressi, hotel perché ovviamente i congressi son lontani da casa, treni per raggiungere le sedi dei congressi. Ne ho in programma ancora (almeno) due quest’anno e ci vado. Amen. Non è colpa mia se sono una donna di cultura. Qui Oscar non si esprime.

oscar dubita

 

– Programma per le prossime ore: stare in pigiama e guardare telefilm

– Merda, domani è lunedì.

oscar rassegnato

– Ah, dimenticavo. Preso appuntamento con il tatuatore. Nuovo tatuaggio in arrivo.

Frasi senza senso e dialoghi immaginari.

Che poi io sono anche un po’ stufa. Sono stufa perché siamo distanti e adesso ci vedremo molto probabilmente tra un mese. Un mese? Ci rendiamo conto?! E non è colpa di nessuno perché proprio non possiamo e allora vaffanculo.

Sono stufa perché ho sempre mal di testa e non posso mangiare niente di quello che mi piace.

Sono stufa perché non capisco se sono felice o se mi convinco di esserlo. E qui non si capisce se sono stufa o solo psicolabile. O stupida.

Sono circa 40 minuti che ho questo foglio bianco davanti e cerco di scrivere quello che sento, ma non riesco. Quindi sono stufa.

Io penso che se iniziassi a dire di più quello che penso quando lo penso, sarebbe meglio. Invece io sto zitta e poi, quando solo sola, penso a quello che avrei voluto dire (dirTi) e mi immagino anche le tue risposte. E mi incazzo. Perché io so che quelle risposte sono piuttosto reali. Questi dialoghi immaginari sono il male assoluto, lo so. Ma è più forte di me.

Comunque, questa canzone mi piace un sacco.

 

 

Anti-cristo in pillole, due volte al giorno, prima dei pasti.

Vi propongo alcune brillanti uscite di alcuni proprietari di animaletti che ho visitato ultimamente.

 

– Dottoressa dovrebbe accelerare la procedura di vaccinazione perché mia moglie sta per buttare la pasta!

– No, il mio cane non verrà mai castrato perché almeno uno in famiglia deve divertirsi.

– Il mio gatto non mette antiparassitari perché io tolgo le pulci con le mani e poi le metto in un barattolo così soffocano.

– Buongiorno, vorrei parlare con l’oculistico, grazie!

– Dottoressa dovrebbe visitare il mio gatto perché è strano, non è lui, non parla e ieri sera non ha guardato la televisione!

– Dottoressa, lei deve sapere che il mio gatto ha preso l’anti…..l’anti….ah si, l’anti-cristo per tanto tempo ma purtroppo è morto lo stesso!!

 

io e ettore

Alla prossima 😀