Cantare il Faber.

Fare cover è sempre difficile e fare una cover di una canzone di Fabrizio De André lo è particolarmente perché le sue non solo semplicemente canzoni e molto spesso chi le ripropone si preoccupa più dell’estetica della canzone e molto meno del suo significato. Io, in generale, non amo molto le cover e amo ancora meno quelle delle canzoni/poesie del Faber (per i motivi che ho detto prima), a parte qualche rara eccezione

Ecco, secondo me, un tipico esempio di stravolgimento catastrofico/orribile di una canzone di De André è La canzone dell’amore perduto urlata da Dolcenera. Questa donna non ha capito una mazza di questa canzone, in certi momenti sembra avere un nocciolo di ciliegia in gola, in altri sembra sbraitare dal dolore per aver sbattuto ripetutamente il mignolo del piede contro uno spigolo. Faber perdonala perché non sa quel che fa e quel che fa lo fa male.

 

Nel tripudio delle schifezze, insieme a Dolcenera, c’è Ligabue e il suo farlocco tentativo di riproporre Creuza de ma. Caro Liga, ti era già andata male con Fiume Sand Creek che era in italiano, perché darsi (e darci) una mazzata sugli zebedei con il genovese? (e soprattutto…Mauro Pagani…perché hai partecipato? Resta un mistero).

 

 

Un’altra schifezza enorme è La guerra di Piero riproposta da Neffa. Fa ribrezzo lui (è più espressivo il campanaccio di una mucca valdostana) e l’arrangiamento. [Non mi esprimerò su La guerra di Piero cantata da Celentano, perché mi viene male al cuore].

 

La cattiva strada. Jovanotti. Mi viene da piangere. Non metto il link perché non ce la faccio.

 

Zucchero ha riproposto Ho visto Nina volare. Pur non amando particolarmente Zucchero, la sua interpretazione non mi dispiace, urletti finali a parte.

 

Canzone per l’estate è una delle canzoni che amo di più del Faber, perché la  sento particolarmente mia. E’ stata riproposta da Bennato, De Gregori…ma la versione che mi piace di più è quella dei Mercanti di liquore.

 

Qui ci sarà da discutere, me lo sento. Io ho un debole per Morgan. Eh, lo so..ma è così. La sua interpretazione de Un malato di cuore mi piace tantissimo e, in generale, mi piace tutto il suo Non al denaro, non all’amore né al cielo. Lui tende spesso a strafare (nel canto e nella sua vita privata), ma qui non lo fa e, secondo il modestissimo parere, è quasi perfetto.

 

Per quanto riguarda La canzone di Marinella interpretata da Mina c’è poco da dire. La sua versione è stata elogiata dallo stesso De André.

 

Verranno a chiederti del nostro amore cantata da Cristiano De André. Lui può. Lui l’ha vista nascere questa canzone: Fabrizio la cantò per la prima volta a sua moglie Enrica Rignon alle cinque del mattino e Cristiano li spiava dalla porta.

 

 

Ne mancano moltissime, me ne rendo conto, ma ho scelto le cover che nel bene o nel male mi avevano colpito di più.

Buona domenica!

 

 

Qui nel girone invisibili.

Questa non è una delle canzoni più “famose” di Fabrizio De André. E’ stata composta con la collaborazione del figlio Cristiano e di Carlo Facchini.

Tratta il delicato tema della sieropositività nei confronti del virus dell’HIV. E’ stata scartata al Festival di Sanremo, probabilmente perché non trattava temi importanti come sole, cuore, amore. Perché a Sanremo, con rare eccezioni, se non son banali cazzate, non le vogliono.

In questa canzone si parla delle conseguenze, non solo fisiche, della sieropositività: si parla dell’isolamento, della solitudine, del menefreghismo, dell’ignoranza, della difficoltà (e a volte dell’impossibilità) a costruirsi un futuro affettivo. Si parla di quel girone degli invisibili da cui la “gente per bene” sta alla larga, perché tanto non è affar loro. Perché tanto a loro non capiterà mai. Perché se la sono cercata. Perché,ancora oggi, è questo il vergognoso pensiero della finta gente per bene.
Perché voltarsi dall’altra parte è la soluzione più semplice.

C’è un amore nella sabbia
un amore che vorrei
un amore che non cerco
perché poi lo perderei “