Tranquilla Ilaria, dieci canzoni sono parecchie. Riuscirai tranquillamente a sceglierle.
No. Sono poche. Pochissime. Ho faticato non poco a selezionare la mia colonna sonora e ne ho aggiunte due. Perdonatemi. Di alcune non so neanche spiegare bene il motivo per cui le sento mie, lo sono e basta.
1. Un medico – F. De André
Questa è la mia canzone. Punto. E sarà scritta a caratteri cubitali anche nella prima pagina della mia tesi di laurea.
2. Nella mia ora di libertà – F. De André
Storia di un impiegato è, insieme a Non al denaro, l’album che più ascolto di De André. Questo album è un percorso: si parte dalla presa di coscienza della necessità di ribellarsi, per arrivare proprio con questa canzone, alla consapevolezza del fallimento dell’individualismo, sostituito dalla lotta comune e condivisa. E’ stato un album criticato e probabilmente non molto capito o volontariamente strumentalizzato.
“Nel carcere, in una realtà non più individualista, ma forse il massimo dell’essere uguali, l’impiegato non più impiegato scopre un nuovo modo di capire la vita e le cose che lo circondano. Scopre la realtà della parola collettivo e della parola potere” – Fabrizio De André
3. Smisurata preghiera – F. De André
Smisurata preghiera è l’ultima canzone dell’ultimo album di De André. E’ un canzone in cui viene esaltato ciò che, in realtà, è presente in quasi tutti gli album del Faber, cioè la difesa delle minoranze, il supporto nei confronti di chi “viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione” e che, attraverso una solitudine scelta liberamente, riesce a “consegnare alla morte una goccia di splendore”.
“Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi … dire “Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni…” e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di vessare, di umiliare le minoranze.
La preghiera, l’invocazione, si chiama “smisurata” proprio perché fuori misura e quindi probabilmente non sarà ascoltata da nessuno, ma noi ci proviamo lo stesso”
(Presentazione di De André durante un concerto)
4. Canzone per l’estate – F. De André
Ecco. Questa è una canzone che sento particolarmente mia, anche se non so spiegare bene il perché. Se dovessi scegliere una sola canzone del Faber, forse sceglierei questa, soprattutto in questo periodo.
De André non lo sa ma, in realtà, l’ha scritta per me.
5. In un giorno di pioggia – Modena City Ramblers
Questa è una canzone a cui sono molto legata perché è stata la protagonista del mio primo viaggio in Irlanda.
6. The Rain Song – Led Zeppelin
Questa canzone c’è SEMPRE nel mio iPod. E’ la canzone che più ascolto nei miei abituali (sob) viaggi in treno.
7. Stay – Mark Lanegan
E’ la canzone del momento. E per momento intendo gli ultimi mesi.
8. Impressioni di settembre – PFM
Questa canzone me l’ha fatta ascoltare per la prima volta il mio papà, la metteva sempre in macchina. Mi ricorda i viaggi che facevamo la domenica per andare a trovare la nonna.
9. Suzanne – Leonard Cohen
In questa canzone c’è quasi tutto, delicatezza, dolcezza, passione, amore (reale ed immaginato).
E De André lo sapeva bene.
10. Just Breathe – Pearl Jam
Did I say that I need you? Did I say that I want you? Oh, if I didn’t now I’m a fool you see…No one knows this more than me.
Perché, a volte, dire realmente cosa si prova è difficile. Allora si usa la musica.
Bonus track
Geordie – F. De André
Gabry Ponte, muori.
Ancora una, per favore.
I’m on fire – Bruce Springsteen
Questa era una delle nostre canzoni. Ora è mia.